MALTA
Ordinazione di quattro nuovi sacerdoti per l’arcidiocesi di Malta
di Fra Mario Attard
Date la vostra
vita in modo che la vostra gioia nel Signore non sarà mai incompleta! Queste
sono le parole tratte dall’omelia di mons. Charles J. Scicluna, l’arcivescovo
di Malta, quando, sabato 27 aprile 2019, ordinò quattro nuovi sacerdoti per l’arcidiocesi
di Malta. Questi i nuovi sacerdoti: don Peter Ellul dalla Parrocchia San Paolo
Naufrago a La Valletta, don Jean Gove dalla Parrocchia di Mosta, don Aaryton
Ray Muscat dalla Parrocchia di Mtarfa e don Matthew Pulis dalla Parrocchia di
Iklin. Nella sua omelia, l’arcivescovo Scicluna ha sottolineato il fatto che il
giorno della loro ordinazione sacerdotale, hanno avuto Dio come autore, un’opera
della Sua misericordia. “La destra del Signore si è alzata, la destra
del Signore fa prodigi” (Sal 118,16). Voi che conoscete i vostri peccati e
le vostre debolezze, annunciate oggi con le parole dello stesso Salmo 118: “Io non morirò, anzi vivrò, e racconterò le opere del Signore” (verso 17).
Voi che state attraversando la prova dell’umiliazione, della sofferenza, dello
scoraggiamento, annunciate oggi con le parole dello stesso Salmo: “Certo, il Signore mi ha castigato, ma non mi
ha dato in balìa della morte” (verso 18). Possa il Signore essere la vostra
forza, il vostro tesoro e la vostra salvezza. Ogni giorno della vostra vita di
sacerdoti, rivolgetevi a Dio Padre come suoi figli e ditegli umilmente: “Ti celebrerò perché mi hai risposto e sei stato la mia salvezza”
(v. 21).
L’arcivescovo Scicluna ha anche detto
hai nuovi ordinandi che Gesù sta dando a loro il “coraggio” di parlare nel Suo
nome e non nel loro nome. Anche se Gesù li conosce bene continua ad affidarsi
in loro. “Oggi, Gesù risorto vi sta
affidando una parte molto intima nella sua missione. Egli vi manda nel mondo: ‘andate
per tutto il mondo, predicate il Vangelo a ogni creatura’” (Mc 16:15,).
Egli si fida di voi, nello stesso modo in cui confida in noi, anche se sa
benissimo che noi, come gli Apostoli, siamo persone vulnerabili; a volte
gettati in una depressione in una via che è piena di lacrim. Siamo anche noi
vittime di molti dubbi e pieni di tristezza. Egli sa tutto questo e continua a
fidarsi di noi con la buona Novella. Egli sa che a volte la nostra fede
fallisce e noi siamo ostinati. Ma proprio lo stesso ci manda nel mondo come
suoi testimoni. Il nostro mandato da lui è uno di servizio e non di potere in
modo che chi ci vede conoscerà e capisca bene che, come Pietro e Giovanni,
siamo “quelli vicini a Gesù”. Egli si fida di noi con il potere di guarire nel
suo nome, in modo speciale nell’amministrazione dei sacramenti.
Mons. Scicluna ha incoraggiato gli
ordinandi a perseverare nel loro dono della Santa ordinazione, essendo, così,
un esempio per il loro gregge, specialmente nel modo in cui vivono la loro
consacrazione sacerdotale sia personalmente che comunitariamente. “Questa fedeltà va insieme al modo in cui il discepolo deve spesso
esaminarsi: ‘bada a te stesso e all’insegnamento’” (1 Tm 4,16A). La
preghiera del sacerdote deve essere che egli deve raggiungere la gloria insieme
al suo gregge: “persevera in queste cose
perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano”.
Infine, l’arcivescovo Scicluna li ha esortati ad essere presbiteri pieni di
entusiasmo e gioiosi. Questi sono i primi e veri risultati di una vita tutta
dedita a Gesù e alla sua Chiesa attraverso duro lavoro e anche a soffrire in
pace di Cristo nelle persecuzioni. Come sacerdoti di Cristo, essi sono chiamati
a essere misericordiosi, padri spirituali e anche fratelli ad altri sacerdoti. Il loro vero tesoro risiede nell’essere puri, umili e obbedienti in tutta
sincerità ai loro superiori. “Siate
sacerdoti pieni di entusiasmo, santi,
fedeli e pieni di gioia. Pregate affinché, seguendo il vostro esempio, il buon
Dio chiamerà nuove vocazioni al
sacerdozio. Date la vostra vita in modo che la vostra gioia nel Signore non si svuota. Non abbiate paura del duro
lavoro e insulti. Lasciate che il vostro sguardo riposi sempre sul Signore
crocifisso e vittorioso le cui ferite sono porte e finestre sul cuore di Dio:
un cuore pieno di misericordia e di
compassione, un cuore che sa amare e che ha una pura sete di amore per l’umanità. Non rinunciate mai alle vostre
umili preghiere. Cercate la fraternità dei vostri fratelli sacerdoti e siate padri spirituali del
popolo di Dio che oggi gioire con voi, nuovi sacerdoti del Signore.
Assicuratevi che la vostra obbedienza sia sincera, che la vostra purezza sia
umile e che il vostro unico tesoro
sia il Signore. Cercate il Signore in coloro che sono poveri e emarginati.
Amarlo nel prossimo; servirlo nei
vostri fratelli; lodarlo nella sua creazione; dargli gloria con la vostra vita
e la vostra fedeltà”. Carissimi don
Peter Ellul, don Jean Gove, don Aaryton Ray Muscat e don Matthew Pulis, colui
che ha cominciato in voi un’opera buona, la condurrà a compimento fino al
giorno di Cristo Gesù (Fl 1,6). Ad Multos Annos!
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